In data 11 e 12 Maggio, presso la Sala delle Colonne delle Murate a Firenze, in occasione delle celebrazioni per il Festival d’Europa 2013, si è svolta la mostra Scientia ad Artem II – Dall’Alluvione di Firenze ai Progetti di Ricerca Europei: la formazione del Diagnosta e dell’Esperto Scientifico come connubio tra Scienza e Conservazione dei Beni Culturali, organizzata dal Corso di Laurea Triennale in Diagnostica e Materiali per la Conservazione e il Restauro e il Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Materiali per la Conservazione e il Restauro dell’Università degli Studi di Firenze. Scientia ad Artem ha voluto promuovere nuove figure professionali quali il tecnologo-diagnosta e l’esperto scientifico per la conservazione e il restauro dei beni culturali, ideali trait d’union tra la direzione dei lavori e l’equipe di restauratori, in grado di fornire competenze qualificate di carattere tecnico-scientifico, per intervenire durante la fase diagnostica di supporto al processo di conservazione e restauro. Con queste finalità, infatti, è nato a Firenze, nel 2001, un percorso di studi universitario in Tecnologie e Scienze per Beni Culturali.
Come per la prima edizione, svoltasi dal 15 al 19 ottobre 2009, anche quest’anno la mostra è stata organizzata mediante l’affisione di poster che hanno presentato i lavori di tesi dei laureati triennali e magistrali e dei dottorandi del Corso di Dottorato in Scienza per la Conservazione e i Beni Culturali.
Nell’ambito di questa mostra è stato esposto il poster della tesi triennale di Anna Mazzinghi (A.A. 2008-2009) in Tecnologie per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali svolta grazie alla strumentazione e la compentenza della ditta Art-Test. La tesi, dal titolo Analisi Multispettrali ad Immagine sul dipinto “Bacco” di Michelangelo Merisi detto Caravaggio, riguarda la campagna diagnostica effettuata sul dipinto, con particolare riferimento alle analisi multispettrali sia in riflettanza (visibile ed infrarosso) che in fluorescenza indotta da radiazione ultravioletta. Oltre a queste sono state svolte anche indagini ED-XRF puntuali per la caratterizzazione degli elementi chimici e indagini OCT (Optical Coherence Tomography), una tecnica, ancora a livello di prototipo, che viene utilizzata in questo settore solo da pochi anni e che è ancora oggetto di studio. Questa permette di ottenere, in modo totalmente non invasivo, una stratigrafia ottica dell’opera indagata. Come è stato dimostrato anche in questo lavoro di tesi, un’analisi svolta a fini diagnostici su un’opera d’arte offre risultati migliori quando i risultati sono integrati e confrontati con le altre analisi svolte, e ciò è particolarmente evidente nel caso delle analisi multispettrali ad immagine. Queste hanno permesso di trarre informazioni non solo riguardo alla tecnica pittorica utilizzata da Caravaggio, ai pentimenti, allo stato di conservazione e ai restauri subiti dall’opera, ma anche risultati molto importanti che non si sarebbero potuti ottenere tramite tecniche tradizionali. Tra questi vi è stato il ritrovamento di una figura riflessa, probabilmente autoritratto del Caravaggio, all’interno della caraffa che si trova in primo piano sulla sinistra del dipinto, invisibile ad occhio nudo e resa visibile tramite acquisizioni in infrarosso multispettrale. Di questa si è potuto determinare la presenza ed anche cosa ne impediva attualmente la visualizzazione ad occhio nudo.